mercoledì 7 maggio 2008

IL SINDACO DI TUTTI


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi fai cominciare la giornata con un senso di gratitudine.Grazie!

Buonagiornata

Cristiana

Fortikaĵulo ha detto...

Vauro è il mio preferito e ogni tanto ritrovarlo qui nel tuo blog mi fa proprio piacere.
Anche se a volte non so se mi conviene ridere o piangere sul significato delle sue vignette.
Grazie comunque, Nicola.
Irnerio

Anonimo ha detto...

Nicola colgo l'occasione per ricordare che domani sarà il trentesimo anniversario della tragica morte di Aldo Moro e Peppino Impastato, entrambi morti per la coerenza delle loro idee e la fermezza nel manifestarle!
COMUNQUE, NICOLA TI RICORDO CHE HAI ANCORA IL MIO DVD "CENTO PASSI".... PORTAMELO SABATO!!!!!!
Gabriele Giordano

Anonimo ha detto...

MAI PIÙ COMUNISMI
Fame, morte, schiavitù, crimini, terrore,repressione:
"il fallimento di un'utopia in un secolo di storia nel mondo"

Karl Marx - Il comunismo Nel 1848 Marx ed Engels, pubblicando il "manifesto comunista" avevano introdotto una svolta ideologica. Per loro la pace non rappresentava più un valore in sé, ma era subordinata ad un concetto di progresso che ammetteva e anzi sanzionava la violenza come strumento: la dittatura del proletariato. Prima di loro avevano sostenuto più o meno confusamente questa dottrina dai tratti totalitari e antireligiosi, Babeuf (la terra non è di nessuno, i frutti sono di tutti) e rappresentanti del socialismo utopistico, anarchici quali Owen, Fourier, Louis Blanc, Proudhon, Bakunin, Cabet...
Il nemico di classe si affronta in qualsiasi modo, ancor meglio con la violenza, che così facendo viene definita rivoluzionaria, che deve mirare alla soppressione delle stesse classi sociali, ad un organizzazione economica e sociale fondata sulla proprietà collettiva dei beni e servizi di produzione, alla negazione della differenza tra lavoro manuale e quello intellettuale, ad annullare la differenza sostanziale tra città e campagna, alla negazione dello Stato stesso, una volta avvenuto il passaggio dal socialismo a comunismo. Uomo impalato dai comunisti La vita quotidiana viene militarizzata in ogni suo momento e in ogni sua forma. Manifesto che sosteneva l'utopia, con tanto di premessa e pretesa dalle errate prognosi scientifiche, della società capitalista e delle sue contraddizioni. Il pensiero che un individuo potesse vivere secondo le sue capacità e i suoi bisogni, dove al posto dello Stato subentrasse un associazione nella quale il libero sviluppo di ciascuno fosse la condizione del libero sviluppo di tutti. Ma nessuna rivoluzione comunista ha mai esaudito, neanche in misura approssimativa, quel primordiale sogno dell'uomo di realizzare un paradiso terrestre, alleggerito dai pesi del Mondo. Quel che è rimasto, è un dogma che ha preteso di assumere la funzione della morale e della religione, mentre il partito unico e "padrone" che deve rappresentare tutto e tutti, si arroga l'autorità di una Chiesa, i cui capi hanno sempre posseduto l'unica chiave che apre le porte al progresso umano, l'unica verità politica ed economica, spirituale e morale.
La forte ideologizzazione porta alla religione politica, voluta dalle èlite, per una completa adesione e totale dedizione, sotto forma di credo come nel culto delle religioni. Si insegna a scuola e nei posti di lavoro, si rende omaggio al mausoleo di Lenin nella Piazza Rossa a Mosca, ad ogni famiglia russa ormai completamente sovietizzata vengono distribuite statuette di Stalin da adorare. Così anni più tardi nella fase di inasprimento terroristico, per il culto della personalità di Mao negli anni della "rivoluzione culturale" e della "rivoluzione permanente" in Cina. Comunismo in Cina Tornando alla grande madre Russia, ben 5 i milioni di morti per la carestia che coincise con il primo anno della Nep (nuova politica economica, più gradualista e moderata…) voluta da Lenin. Ma alla sua morte, la nep fu oltraggiata dai piani dell'"uomo d'acciaio" Stalin, salito prepotentemente alla guida dei bolscevichi, che con la pianificazione e la collettivizzazione delle terre, attraverso i piani quinquennali portasse l'Urss a divenire rapidamente una potenza industriale pesante, soprattutto per l'armamento. Poco importa delle rinunce sul piano dei consumi di massa. Violente misure di repressione e di terrore, compreso il sistematico ricorso alla pratica delle deportazioni e relativa confisca delle terre, permisero la formazione di 230 mila aziende collettive al posto dei 26 milioni di piccole aziende individuali precedenti. Il fautore del socialismo in un solo Paese, ovviamente il suo, riuscì ad espellere ed emarginare il suo rivale interno Trotzkij, già a capo dell'Armata Rossa, che in quanto ad applicare ogni forma di violenza aveva davvero poco da imparare.
Vittime del comunismo in Cambogia Trotzkij infatti, amava sostenere che " la rivoluzione richiede alla classe rivoluzionaria che essa raggiunga il proprio fine con tutti i mezzi a disposizione e, se necessario, con una insurrezione armata; se occorre con il terrorismo." Iniziò così la sistematica eliminazione di ogni forza alternativa alla sua: liquidò fisicamente, in tutta fretta i "nemici del popolo", che fino a pochi giorni prima avevano rappresentato la vecchia guardia della rivoluzione di ottobre del 1917. Le mitiche purghe staliniane, coordinate dal boia Berija, che alla morte del generalissimo georgiano, sarà premiato con il ministero degli Interni. Terrore, processi farsa, nessuna prova ma umilianti confessioni estorte con la tortura in sentenze prefabbricate.
Il carnefice Mao Tse TungAnziani rivoluzionari, dirigenti della prima ora, scomodi testimoni, quadri dell'industria di stato, ufficiali dell'Armata Rossa, milioni di semplici cittadini con le loro famiglie, in prevalenza contadine, e anche vittime di religione ebraica, molto invisi al dittatore, così come i molti sacerdoti, spediti nei gulag non perché colpevoli, ma perché divenuti superflui. Non c'era posto per le loro chiese, per questo bruciate, il loro Dio abolito e cancellato dalla rivoluzione che avrebbe visto un nuovo regno, mai esistito fino a prima, quello dell'uomo libero.
Come durante la guerra civile spagnola con l'uccisione di oltre 7000 religiosi, tra cui anche suore e vescovi da parte degli anarco-comunisti, con innumerevoli distruzioni di edifici religiosi, nel risoluto ma vano tentativo di estirpare la religione cattolica dal suolo spagnolo.
Naturalmente l'Urss e i paesi dell'Est diedero l'esempio nella sanguinosa lotta al clero. Chiusero tutte le chiese, misero in prigione preti, suore e perfino chierichetti condannati a morte e fucilati, o al meglio finiti ai lavori forzati nei campi d'internamento dei gulag, e nelle miniere d'uranio, indifesi dalle mille radiazioni, solo perché si possedesse una Bibbia, per 8-10- 12 anni.
Dittatore carnefice Stalin Percosse, timpani rotti dai pugni e dagli stivali con punte di ferro degli ufficiali, 30 e più persone chiuse in baracche di pochissimi metri, dove anche nel gelido inverno era vietato chiudere la finestra, e possibile andare al bagno, solo la mattina o la sera, 20 minuti per tutti i prigionieri insieme. Poi molto spesso stanze degli interrogatori e delle torture, tra muri foderati per assorbire le urla, persone chiuse in delle tute, e poi colpite fino al collasso. Povere vittime fucilate alle spalle dal boia, dopo essere fatte entrare con l'inganno di entrare in una stanza dove chiedere la grazia. Altre invece credute morte, si salvarono svegliandosi al cimitero o in fosse comuni cercando di rimanere nascoste fino alla caduta di Stalin.
Dittatore carnefice Stalin Anche l'italiano Gramsci era per "una completa laicizzazione di tutta la vita e di tutti i rapporti di costume, ossia in una radicale scristianizzazione della società." Aggiungeva inoltre una profezia che si rivelò reale: " I popolari stanno ai socialisti come Kerensky a Lenin". "Assai pochi hanno potuto penetrare la vera natura del comunismo" affermò PioXI in una famosa Enciclica del 1937.
Regno fu, ma assoluto, di marca comunista, materialista, fatto di carri armati e missili, strutture burocratiche di ferro,un paese congelato, governato dalla mummia di Lenin, fatto di emigrazioni interne forzate, e di paura della contaminazione atomica. (che solo in parte avvenne alcuni anni fa a Chernobyl).
Aleksandr Solgenitzin liberato negli anni 50, ci parlerà dell'inferno dei gulag, un immenso sistema di sfruttamento del lavoro di milioni di persone, una vera orgia di schiavismo. "Il potere nasce dalla canna del fucile" sarà il motto che guiderà la Cina per circa 50 anni, di Mao Tse tung, uno dei fondatori del partito Comunista Cinese nato nel '21, ispirato a Marx, che prima si unirà al Partito dei Lavoratori (Kuomintang) di Sun Yat-sen e del più moderato nazionalista Chang Kai-shek, per poi combatterlo prima e dopo la fine del conflitto con il Giappone. budapest Mao, da bravo alunno di Lenin, punta sui contadini della sua provincia, Hu nan, per poi trasferirsi verso nord (Shanxi), dove quello che sarà il "grande timoniere" della Repubblica Cinese dei "commissari del popolo" darà il via alla lunga marcia, rafforzando il legame comunista-contadino minacciato dai nazionalisti. Già molte le brutalità compiute verso il lungo tragitto, con molti profughi cacciati dalle loro terre, scampati a pesanti interrogatori e torture, e ad esecuzioni sommarie. Fortissima la propaganda, nonostante la pressione fiscale del 35% sui contadini, la coltura e l'esportazione dell'oppio, l'indottrinamento politico fin da bambini con tanto di fucile, autocritica ed educazione forzata per i dissidenti, metodi oppressivi ancora all'oscuro di un certo occidente che guardava Mao con vivo interesse, anche per la su linea diversa da quella staliniana, ma non per questo più morbida… Sarà il dominio del Giappone a creare le basi che costringeranno a un Fronte Unito (e provvisorio), suggerito anche dagli Stati Uniti tra Mao e Chang, visto che dal '37 fino al 39 occupavano gran parte delle città e delle coste cinesi.
Ma sarà Pearl Habor e ciò che ne conseguirà a togliere il disturbo dell'invasore, e a far riprendere i contrasti interni con fucilazioni di massa, fino alla presa di Pechino, che darà inizio ad un regime dove l'assassinio firmato con la stella rossa, diventa metodo di governo, di un popolo che contava allora 600.000 unità, e che ospiterà da allora parate militari come massima espressione di forza per la repressione del dissenso e per la conquista del potere mondiale.
La Repubblica Popolare Cinese, nascerà nell'ottobre del '49, e non sarà riconosciuta dagli Stati Uniti. Saranno invece 2 milioni circa le persone uccise, tra cui molti reazionari, oppositori politici considerati nemici del governo popolare in soli tre anni. Un sistema di controllo con 550.000 indiziati, 3.800.000 attivisti, 75.000 informatori, 1.200.000 uomini assoldati come polizia politica. Vietnam comunismo Inizierà il genocidio del popolo spirituale del Tibet, con 1.200.000 morti (un tibetano su quattro). Molti saranno internati nei campi di concentramento cinesi (laogai), impiccati, torturati, mutilati, addirittura seppelliti vivi, in acqua bollente, decapitati o crocefissi, e magari lasciati sbranare dai cani randagi. I Buddha saranno rotti e sostituiti con grandi ritratti di Mao. Il Dalai Lama costretto all'esilio. I comunisti si spingeranno fino in Indocina verso Saigon, creando una delle prerogative ad un altro drammatico conflitto, quello del Vietnam. Invece dei 5.500 missionari cattolici, ne rimarranno soltanto una decina, non di più. Il "grande balzo in avanti" con le sue acciaierie da cortile, lo sarà per ciò che riguarda il disprezzo dei diritti umani e civili, per le continue espropriazioni, purghe, e la riforma agraria impostata sull'odio di classe. Tra anni di sacrifici per mille di felicità, dicevano i seguaci di Mao, interrando chi si ribellava ad uno stato di assoluta miseria.
Tra il '59 e il '61 si contano più di 30 milioni di ulteriori vittime, così come dopo la nuotata del 1965, e la rivoluzione culturale di gruppi di giovani Guardie Rosse che non risparmiavano nessuno se non le forze armate e gli scienziati dediti a esperimenti nucleari per nuove armi belliche. Molti i perseguitati tra gli imprenditori e gli intellettuali. Praga comunismo Muore molto vecchio, nel 1976, ma lascerà quel segno (vedi la vedova con la Banda dei Quattro) che vedrà nuove drammatiche persecuzioni in Tibet (1987) e a Piazza Tienanmen verso giovani studenti che rivendicavano regole democratiche massacrati dalla polizia cinese (1989). Questo fu il dramma a Oriente. L'intera cintura di stati: - Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Germania Est, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Jugoslavia (poi con Tito autonoma), Albania - fu trasformata in pochi anni, dal ‘45 al ‘48, con golpe, assassini politici di statisti, elezioni burla, insurrezioni armate dei traditori sempre pronti rappresentati dai Partiti Comunisti locali, in un immenso ghetto comunista, a sostanziale dominio russo-sovietico. La metà di un intero continente, con centinaia di milioni di uomini, con intere disgraziate nazioni, divenne così - contro ogni diritto e libertà dei popoli - satellite dell'Urss. Nacque il Comecon (1949) o mercato comune orientale. Nacque il Patto di Varsavia, omologo della Nato (1955). Donna uccisa
Nacque l'impero comunista, la guerra fredda, l'escalation degli armamenti, l'equilibrio del terrore, i deliranti piani marx-leninisti di sovversione e conquista del mondo, la trasformazione dell'intera area comunista in un gigantesco campo militare proteso al dominio planetario. Inenarrabili o quasi sono gli episodi della vergogna comunista. La divisione della Germania: a est lo stato fantoccio creato sulla zona di occupazione sovietica – o più esattamente su quanto non venne direttamente inglobato da Urss e Polonia - mentre a ovest (formata dalle ex zone di occupazione americana, francese e britannica) vigeva la libertà. Uno stato burla per il significato della sua esistenza, ma drammaticamente reale per la sua polizia segreta - immancabile nei paesi comunisti: la famigerata Stasi. Di cui verranno ritrovati dopo il 1989 chilometri di scaffali di archivi e milioni di schedature, per i suoi Vopos, per la frontiera costituita da centinaia di chilometri di rete elettrificata, sorvegliata da torrette con armi automaticamente attivate da cellule fotoelettriche in caso di passaggio (cioè di fuga verso l'occidente, per i suoi 16 milioni di mine - tante quante il numero dei tedeschi dell'est - poste sul confine. Per il suo Muro di Berlino, simbolo della prigionia schiavista del comunismo, costruito da Ulbricht e Honecher a partire dal 12 agosto del 1961 e costato la vita di 588 martiri, uccisi nel tentativo di fuga dal "paradiso dell'est" durante i 28 anni della sue infame vita. Praga L'invasione dell'Ungheria del 1956, quando un intero popolo nauseato dalla protervia e dalla sanguinosa stoltezza sovietica, vide schiacciato il suo sogno di libertà sotto i cingoli dei carri armati russi: i capi della rivolta, Nagy, Maleter e tanti altri, spesso arresisi dopo formale promessa di avere salva di vita, vennero impiccati o sparirono nel nulla. Con la figura del grande cardinale Wyszynski e quella spregevole di Janos Kadar, carceriere del suo stesso popolo. La repressione nell'agosto 1968 della cosiddetta " primavera di Praga", quando ancora una volta la divisioni corazzate russe sgominarono anche un pallido tentativo di "socialismo dal volto umano", esautorando Dubcek e con Breznev che lancia la teoria della "sovranità limitata", con il sacrificio del giovane Jan Palac, che si immolò con il fuoco per protestare contro l'invasione. Il regime del rumeno Ceaucescu, altro bell'esempio di comunista delinquenziale, che con la despota moglie Elena tiranneggiò una popolazione di infelici ridotti- in era di pieno benessere per l'Europa - alla fame, con i folli piani di deportazioni di 7.000 villaggi in città falansterio costruite appositamente per spezzare la coscienza tradizionale e dominare meglio anche l'anima, oltre che i corpi.
Con le abominevoli vicende dei bambini infettati con l'Aids a scopo di studio per ordine del governo comunista, con i giganteschi palazzi del potere in mezzo alle catapecchie della povera gente, con le prove calligrafiche della scrittura di tutti i 23 milioni di abitanti per meglio controllare chi scrivesse le lettere anonime, con le macchine da scrivere proibite, con ogni telefono diventato una centrale di ascolto all'interno delle famiglie, con la folle polizia politica, la Securitate, con le torture ai dissidenti... Piazza tienanmen La vicenda di un povero paese disgraziato come l'Albania, in mano ad un pazzo satrapo comunista come Enver Hoxa, costruttore di centinaia di migliaia di bunker contro l'invasione dal mare, sterminatore di centinaia di migliaia di oppositori, creatore di un funerario comunismo albanese in salsa cinese, che ha lasciato un popolo moralmente distrutto, di cui è stata strappata con la forza la religione, cancellato il passato e precluso il futuro. Sistematiche le purghe assassine di Enver Hoxa: 1948, fucilato Ministro dell'interno e segretario del P.C., 1954 assassinato il generale Dali Ndrev, insieme alla moglie incinta al nono mese, 1955 giustiziati 2 ministri, 1957 arrestato e fatto sparire il ministro Zia Dibra, 1959 tocca al primo ministro Tuk Jakova, torturato a morte, . .nel 1975 gli ideologi Lubonija e Paqarami... nel 1983 altri Ministri... La repressione di Jaruzelski in Polonia, quando un colpo di stato dei militari filosovietici polacchi nel 1980 realizzerà un'ennesima sopraffazione alla incontenibili istanze di libertà della gente, mettendo al bando l'organizzazione sindacale "Solidarnosc". Nel 1949 Mao Tse Tung, a lungo sostenuto dai sovietici, dopo aver rivoltato la tradizionale teoria leninista (conquistare il potere dalle città per estenderlo alle campagne) si rivolse ai contadini cinesi e vinse, dopo aver - da buon comunista - ignorato il risultato delle urne che aveva decretato il successo per i partiti liberaldemocratici e nazionalisti. E realizzando l'obiettivo di oltre 100 milioni di morti. Dopo di lui, Tien Anmen.
Le autorità della Cina dove ogni anno si eseguono circa cinquemila condanne a morte - hanno deciso di adottare il moderno e occidentale metodo dell'esecuzione mediante iniezione legale. Attualmente, i condannati vengono giustiziati con una revolverata alla nuca che, oltre ad essere tecnicamente obsoleta, puzza anche di terzo mondo e di comunismo. Il vantaggio della pallottola alla nuca consiste tuttavia nel fatto che, dopo l'esecuzione, è possibile chiederne coattivamente il rimborso ai familiari dell'ammazzato: il che, a un paio di dollari a pallottola moltiplicato per cinquemila, fa una sommetta non disprezzabile per coprire almeno parte delle spese. Adesso i dirigenti cinesi si chiedono che cosa farsi rimborsare dai parenti.. La guerra di Corea, quando nello stesso anno della proclamazione della Repubblica cinese, truppe nordcoreane e cinesi comuniste, invasero - dotate di armamento russo - la Corea del Sud. Con una crisi che imperversò fino al 1953 e causò 3 milioni di morti. Il Vietnam, con una lunghissima guerriglia sostenuta dai vietcong di Ho Chi Minh, altro comunista dell'Hotel Lux di Mosca, e di Giap contro il sud "corrotto" e dominato dai "nemici del popolo". Quando cadde Saigon per anni e anni centinaia di migliaia di vietnamiti scapparono con le loro famiglie per mare (i "boat people"). Solo allora gli utili idioti che in Italia per anni e anni avevano sostenuto la "lotta del popolo vietnamita contro gli americani" tacquero di vergogna. Gulag Russi La Cambogia di Pol Pot, quando questo sanguinario e folle comunista arrivò negli anni sessanta al potere, deportando immediatamente l'intera popolazione urbana in campagna e nelle risaie, con marce forzate ed esecuzioni, con torture e purghe, facendo morire due milioni di disgraziati su una popolazione di sette. In uno scenario di delirio - uno dei tanti del comunismo - i kmher rossi abbattevano i piani superiori delle case più alte, perché fossero tutte eguali; uccidevano immediatamente coloro che fossero stati a contatto con gli occidentali; coloro che erano dotati di occhiali o titoli di studio perché certamente "corrotti", spesso venivano gettati vivi nelle fornaci e le ossa carbonizzate servivano a concimare le campagne. Il loro sogno era il comunismo "integrale e istantaneo": Nessuna entità familiare, solo l'Angka, il partito.
I mercenari cubani in Angola, Mozambico, in mezza Africa, quando Castro, esaurite con le sue allucinazioni economiche a base di patè di marxismo i fondi dello stato, non trovò altro mezzo che vendere il sangue dei suoi sudditi a Mosca per destabilizzare il continente africano e sostenere i regimi "amici" contro la popolazione. Oggi si serve invece del "Turismo sessuale", spesso pedofilo, per importare valuta estera. Cossutta PCI Il dittatore etiopico Menghistu, feroce deportatore delle etnie nemiche dalle proprie terre tradizionali a territori desertici lontani da centri nevralgici. Folli progetti che causarono morti e fame, finanziati con i fondi della cooperazione internazionale italiana. Anche qui prima o poi qualcuno ci dovrà spiegare il razzismo del PCI, della DC e del PSI italiani che rubarono con la cooperazione sulla pelle di tanti africani, sostenendo al tempo stesso i loro feroci persecutori governativi riempendoli di armi e finanziamenti. L'invasione - Natale del 1979 - dell'Afghanistan, un'altra bella operazione comunista, con l'invio di centinaia di migliaia di soldati sovietici, con i famigerati Spesnaz (reparti speciali), con l'abbattimento indiscriminato dei villaggi e delle città di un intero popolo che non voleva saperne dei gregari comunisti locali, dei Babrak Karmal e dei Najibullah, con le uccisioni di massa mediante i bombardamenti aerei, con le bombe a forma di farfalle perché fossero raccolte dai bambini afgani e - senza ucciderli - li mutilassero, perché fossero di maggior peso alle famiglie e ne prostrassero la volontà di resistenza. Alla fine si conteranno i milioni di afgani morti e 4 milioni di profughi, ma Mosca, per la prima volta, fu fermata. Il finanziamento e l'addestramento dei movimenti terroristici ultracomunisti in mezzo mondo: delle BR italiane alla RAF Tedesca, dell'Esercito Rosso giapponese ai Montoneros argentini. Fino al 13 maggio 1981, quando in un'apoteosi di delirio vi fu l'attentato al Papa, con un lungo filo rosso che da Ali Agcà porta ai servizi segreti bulgari e - dietro questi - direttamente a Mosca. Bene chiarire subito, senza nessun dubbio che anche in Italia c'è chi appoggiò tutto questo. Figlio di Mattei totalmente ustionato prima di morire È il 1921 quando a Livorno, scissionisti socialisti del partito operaio optano per la costituzione del partito comunista sezione italiana della terza Internazionale con tanto di falce e martello. Il terzo articolo del programma statutario recita: "Il proletariato non può infrangere né modificare il sistema dei rapporti capitalistici di produzione da cui deriva il suo sfruttamento, senza l'abbattimento violento del potere borghese." Il 13 luglio 1949 un decreto del Santo Uffizio dispose la scomunica nei confronti di tutti gli appartenenti al partito comunista italiano o a organizzazioni collaterali, con la condanna inesorabilmente all'inferno, cioè a non poter essere parte del progetto di salvezza di Cristo. "Stare con Cristo o contro Cristo" affermava Pio XII. In fondo l'Unità il giorno successivo alla morte di Stalin, il 5 marzo 1953 così scriveva: "Gloria eterna all'uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e per il progresso dell'umanità." Una delegazione di comunisti italiani guidata da Togliatti va a Mosca per assistere ai funerali. Il Psi invia Nenni e Lombardi. Lo stesso Togliatti che con il nome di Ercoli iniziò i lavori del VII congresso dell'Internazionale a Mosca nel 1935 rivolgendosi così a Stalin: " Noi ti rivolgiamo, capo armato del proletariato mondiale e di tutti gli oppressi, i nostri saluti ardenti… Giuriamo che sotto la bandiera di Marx, Engels, Lenin e Stalin condurremo la lotta fino al rovesciamento del capitalismo" approvando il culto della persona, del pensiero e della direzione politica del dittatore e attuandolo durante la guerra civile spagnola, i massacri degli anarchici, la distruzione del partito comunista polacco, i crimini di Stalin, il periodo delle Foibe sotto il regime di Tito (non meno di 20.000 gli italiani assassinati), la repressione di Berlino,di Budapest e di Praga. Falce e martello - Simbolo del comunismo Così come uno degli ultimi discorsi dello stesso Togliatti nel campo dei pionieri di Artek, dopo una delle tante doverose soste a Mosca. "Le nostre lingue sono diverse, ma identici sono i nostri cuori. Voi e noi ci battiamo per gli stessi fini. Lottiamo per la pace, per la felicità dei popoli, per il progresso, per il socialismo."
D'altronde da Luigi Longo, Giorgio Amendola a Enrico Berlinguer e Armando Cossutta aderendo al Patto di Varsavia durante la Guerra Fredda, dimostrarono di essere dei bravi "compagni" controllati non al servizio del loro stato, l'Italia, ma del Kgb e dalla Gladio rossa (come dimostrato con il recente dossier Mitrokhin) spiando e ricevendo mensili e perfino pensioni in rubli in cambio di rapporti dettagliati, carte segrete, appoggio politico ed eventualmente militare in caso di occupazione da parte dei comunisti sovietici. Questo fino a pochissimi anni fa. Il muro di Berlino Oggi naturalmente il comunismo italiano è divenuto ovviamente più umano e meno cinico, anche se conserva quella cultura laica e marxista che si fonda su una concezione egoistica dell'esistenza umana, e che afferma, in nome di un equivoco concetto di libertà ripetutamente condannato anche dalla Chiesa, per esempio la liceità dell'aborto , la più disparata laicizzazione della scuola prodotta dall'ateismo di Stato, la liberalizzazione della droga e di una cultura malefica, che combatte organismi sociali dell'umanità come la famiglia, la nascita dei figli, la loro educazione civile e morale, poiché proprio da quel relativismo morale si arriva alla cultura dell'aborto, dell'eutanasia, all'omologazione del pensiero, all'uomo considerato unicamente una macchina, ad ogni forma di sedicente progresso che schiaccia e mortifica la forza e le capacità spirituali della comunità, attirando una certa visione malinconica e pessimista, di chi vede un mondo ancora diviso a compartimenti stagni, che ancora predica la lotta e l'odio e di classe. La prassi dei campi di concentramento, l'irreggimentazione e la persecuzione politica in gigantesche aree geografiche sottoposte alla dittatura comunista, al totalitarismo rosso, con i milioni di vittime di cui veniamo a conoscenza solo oggi dopo l'apertura parziale degli archivi sovietici, non lascia scampo a nessuna, eventuale, quantomeno discutibile interpretazione umana e politica della stella rossa e della falce e martello. Basterebbero chiederlo quindi ai cittadini di Russia e di tutte le sue grandi regioni, anzi Stati come Estonia, Lettonia,Lituania, Ucraina, Siberia etc. sottoposti per decenni a tale regime. Chiederlo inoltre a quelli della Cina, Polonia, Siberia, Cecoslovacchia, Germania orientale, Bulgaria, Romania, Finlandia, Ungheria, Jugoslavia, Romania, Albania, Spagna, Istria e Dalmazia, Corea, Vietnam, Cambogia, Nicaragua, Laos, Etiopia, Afghanistan, America Latina, Cuba, Grenada, Siria, Mongolia, Argentina, Laos, e tutti coloro che hanno avuto a che fare con movimenti, partiti ed organizzazioni terroristiche comuniste, nazionali ed internazionali, anche se non sempre al potere. Neanche un paese occidentale ha scelto di essere governato dai partiti comunisti, proprio per non fare la fine di molti paesi dell'Europa dell'est, dell'America latina e dell'Africa. Le vittime del nazismo (dai 3 ai 6 milioni) sono abbastanza accertabili vista la mania dell'ordine da parte dei tedeschi di tener aggiornata anche la contabilità dei loro morti. Ma per gli slavi, i mongoli e i loro affini, valeva una massima: " Un morto è un caso umano, ma un milione di morti è un caso statistico."Parole di Josip Stalin. Quindi se i morti del comunismo mondiale siano risultati 80 100 o 150 milioni di morti non è poi la cosa più importante. Chi ci racconterà del dettaglio queste come le altre vomitevoli vicende del comunismo? Chi squarcerà il velo ancora adesso alzato dalla stampa e dalla cultura di sinistra, per raccontare tali e altre nefandezze? Non basta archiviare, peggio ancora dimenticare, forse inutile chiedere scusa delle proprie colpe, fondamentale è invece capire e far comprendere quanto il comunismo sia stata un'alternativa del tutto fallimentare, e perché mai più accada che il settarismo possa colonizzare le nostre teste. A voi le mostruose conclusioni, pensando che oggi tanti militanti della sinistra, intellettuali organici, benpensanti progressisti, radical-chic, quelli che si definiscono la cosiddetta società civile, fecero proprie, con i loro padri e nonni, tutta o almeno una parte di questa storia, in Italia così come in Europa. Operazione tentata, ma per fortuna non riuscita in maniera totale, grazie a chi con la propria vita, difese la libertà propria e di quella del suo popolo, in ogni parte ed angolo del mondo. Per questo ci chiediamo esterrefatti perché ancora non vi sia una giorno fisso nell'arco di un anno, che ricordi tutto questo al mondo intero? Per ribadire in maniera forte e chiara
"MAI PIÙ COMUNISMI"!

Fortikaĵulo ha detto...

Ma va!
Il coraggioso anonimo, dopo aver colpito da Finazio (vedi), me lo ritrovo anche qui.
Azz.., che grinta da fscistello sprovveduto!

Anonimo? Eeera... anonimo, ma le sue tracce ci portano qui:

http://www.sandrodiremigio.com/blog/comunismo_urss_cina_cambogia_vietnam.html

[Per selezionare bene il link scorrere con il mouse verso destra (più a DESTRA di così!) fino oltre il margine della finestra.]

Fortikaĵulo ha detto...

http://www.sandrodiremigio.com/blog/comunismo_urss_cina_cambogia_vietnam.htm

Ekskuzu min: prima avevo messo una "l" in più a fine indirizzo.
Irnerio